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Quante volte viene citato Marc Chagall nei libri editi nella Germania e nell'Inghilterra naziste durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale? Neanche una volta. Condizione probabilmente riconducibile alle origini ebraiche del pittore russo. 

E ancora, in base a quale criterio i nazisti hanno pianificato la cattura e il trasferimento degli ebrei in determinati campi di concentramento? Visualizzare una mappa digitale su questi spostamenti svelerebbe come la strategia tedesca era quella di provocare una sorta di disorientamento geografico e delle proprie origini. 

Dietro a queste risposte c’è l’analitico lavoro dell’informatica umanistica, una vera e propria scienza che trasforma documenti (letterari, storici, linguistici) in dati quantitativi per analizzarli e ricavare informazioni o spunti di ricerca.  

Così nel corso di questa lezione, si spiega l’innovazione di un sistema che incrocia Umanesimo e Digitale. Infine il case study di Fondazione Bruno Kessler: lo scavo filologico-digitale negli scritti e nei discorsi di Alcide De Gasperi, per cogliere con strumenti nuovi il profilo completo di questo statista. 

Anteprima


Informazioni


Indice argomenti

  • Le Digital Humanities, una definizione 
  • Informatica umanistica: il punto di vista di FBK
  • Come gestire i dati e fruibilità dei progetti digitali
  • Le tematiche della D.H.  
  • Vantaggi: accessibilità, flessibilità e capacity
  • Criticità: durabilità e costi 
  • Alcide Digitale, un modello 
  • Umanista tradizionale e umanista digitale: un confronto
  • Strumenti digitali, le tecniche 

Risorse disponibili per gli iscritti

  • Video integrale della lezione
  • Slides della lezione

Durata lezione

2h